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giovedì 10 novembre 2011

Impariamo a leggere l'inci: cosa si nasconde dentro il tubetto?

cosmetici - leggere inci


Petrolati, siliconi, coloranti, conservanti, agenti schiumogeni sono tantissime le sostanze dentro un piccolo barattolo, molte di esse non solo sono inutili per il nostro benessere ma addirittura dannose.
I prodotti cosmetici, i detergenti, le creme e perfino i dentifrici nascondono "segreti" incredibili, anche se scritti sull'etichetta, il problema: riuscire a decifrare ciò che è celato dietro nomi strani e sigle, perché la prima difesa della nostra pelle è imparare a leggere l’INCI ovvero l’elenco delle sostanze presenti nei prodotti. 


Ricordiamoci inoltre che queste sostanze non fanno male solo a noi ma soprattutto all’ambiente, inquinano perché disciolte nell’acqua, nell’aria, disperse sotto forma d’involucri e contenitori.
La regola numero uno, che ci salva in moltissime occasioni, è che il nome, l’immagine e la pubblicità spesso non dicono la verità, non lasciamoci ingannare dai titoli che contengono parole come “natura”, “bio” o “organico” possono rivelarsi veri e propri specchietti per le allodole, delle “sole” a volte persino molto costose.


Armatevi di santa pazienza e consultate il biodizionario, uno strumento in grado di aiutarci a riconoscere cosa si nasconde dietro la dicitura, i numeri e le lettere. Basta digitare il nome o il codice dell’ingrediente per scoprire se è naturale, chimico, dannoso o meno. Come il semaforo: se è verde va bene, giallo passabile, rosso da evitare.
 Bollini biodizionario.

Altro trucco è guardare l’ordine in cui l’ingrediente e messo: se in etichetta c’è scritto che lo shampoo è all'ortica ma l’ortica non è indicata o è all’ultimo posto in fondo all'elenco, l’unica sicurezza è che di ortica non vi è traccia in quel tubetto.
La rete offre tantissimi punti di riferimento e guide per aiutare i consumatori: saicosatispalmi, Carlita dolce, promiseland, l'angolo di Lola sono alleati preziosi per imparare l’arte della lettura dell’inci.
Una volta individuate le sostanze sicuramente da evitare potrete affermare quasi con certezza da quale prodotto stare alla larga, spargete il verbo e mettete in guardia parenti e amici, facciamo aprire gli occhi a chi ha sempre speso tanti soldi per prodotti davvero scadenti.

Per iniziare ecco un piccolo vademecum di sostanze a cui dire BASTA:

  • Petrolatum, paraffinum liquidum derivati dal petrolio, nemici della pelle perché non lasciano traspirare l’epidermide, la inaridisce contrastando la naturale idratazione, danno l’illusione di liscezza e morbidezza, in realtà sono solo apparenza e ostruiscono i pori. I derivati del petrolio sono ovunque purtroppo, creme per il viso, oli per il corpo, balsami per capelli e persino per prodotti per le labbra chiamati erroneamente burro cacao, che di burro cacao non hanno nessuna traccia.
  • Le sostanze che finiscono in  - one, altro non sono che siliconi, il balsamo per i capelli è un esempio tra tutti. Chioma morbida e districabile grazie a sostanze che seccano il fusto e appesantiscono il capello.
  • Methyl, Propyl, Butyl, Ethyl Paraben: I parabeni sono conservanti che possono creare reazioni allergiche inaspettate.
  • Tea e Dea:  le due sorelle cattive. Diethanolamine (DEA), Triethanolamine (TEA) emulsionanti o agenti schiumogeni in saponi e shampoo, causa occhi irritati e pelle secca desquamata.
  • Sodium Lauryl/Laureth Sulfate, sono sostanze tensioattive contenute nei più comuni prodotti lavanti per i capelli, molto aggressive se non bilanciate adeguatamente con altre sostanze, depauperano lo strato lipidico della cute a tal punto da seccarlo e irritarlo, altro che forfora!
  • Parfum: profumo sì, ma sintetico.  Crea allergie e rush cutanei, perfettamente inutile in molti casi, ben inserito in tanti prodotti pseudo naturali.
  • Tetrasodium EDTA sostanza molto inquinante per i mari, la fauna e la flora.
  • E 211 sodio benzoato e molti altri ingredienti con la lettera E seguita da una sigla numerica; sono additivi. Nei dentifrici comuni, anche delle marche più prestigiose possono essere tantissimi, evitarli è possibile grazie dentifrici alternativi in vendita anche nei supermercati, perché usarli allora?
  • Colore 42090 è un esempio di colorante sintetico, usato per rendere più gradevole il prodotto alla vista e invogliare il consumatore, del tutto accessorio.


Questa è una piccolissima guida per districarsi in un mondo molto ampio, come sempre la conoscenza e l’approfondimento aiuta noi e l’ambiente.

Ci vuole buon senso e molta pazienza, ricordiamoci inoltre che leggere l’etichetta è importante non solo per i cosmetici ma anche per gli ingredienti dei cibi, le insidie si annidano anche in quello che mangiamo.

Quindi buona lettura a tutti!

4 commenti:

 

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